Ma chi, se gridassi, mi udrebbe delle schiere degli Angeli? si domanda Rilke nei primi versi della prima delle 'Elegie duinesi'. Rispondo: il mio angelo custode.
Guardini considera l’angelo come il nodo che lega l’uomo a Dio, la Sua scelta nel visibile rispecchiata nell’invisibile: “La persona dell’uomo non è se stessa per le sole sue forze: vi è un essere che l’aiuta ad essere un ‘io’ e la protegge… L’uomo dunque non è un essere personale che si regga in se stesso solo – il che varrebbe a dire, per la sua limitatezza, un essere abbandonato – ma che vive in un’alleanza”.
Il 2 ottobre il calendario rammenta l’esistenza degli Angeli Custodi: queste straordinarie – nel senso di extra-ordinarie – metafore in metamorfosi, donateci dall’incondizionata bontà divina, restano costantemente accanto a noi, anche se per lo più non ne abbiamo coscienza. Come affermano i Padri della Chiesa, hanno una triplice missione da svolgere: di pace, di penitenza e di preghiera. La loro presenza delicata, amorosa e impercettibile, insomma, tende a indurci verso una liberazione dai turbamenti dell’anima, a farci provare rimorso per le azioni commesse uscendo dalla retta via e a condurci a Dio anche tramite la preghiera, in quanto anch’essi pregano per noi, poiché il loro più forte anelito è quello di salvarci. In Luca (15, 10) non a caso si legge che “vi è gioia tra gli Angeli di Dio per un solo peccatore che fa penitenza”.
Non può che essere sorprendente scoprire (o riscoprire) questi magnifici operatori di pace, suscitatori di conversione e maestri spirituali, guidati dalle parole autorevoli di alcuni tra i moltissimi assolutamente certi della loro reale presenza tra noi, in seguito a studi approfonditi sugli insegnamenti della Chiesa, o a visioni mistiche, o a esperienze di pre-morte, comunque concordanti anche al di là di grandi differenze socio-culturali e delle aspettative religiose di chi ne è stato protagonista.
“Non ti accadrà alcun male... poiché ai suoi Angeli comanderà per te di custodirti in tutte le tue vie. Sulle palme ti reggeranno, affinché il tuo piede non inciampi in un sasso” (Sal. 91,10-12).
“Ecco, io mando un Angelo davanti a te, perché ti guidi durante il cammino e ti conduca al luogo che ti ho preparato. Rispetta la sua presenza ed ascolta la sua voce” (Esodo 23,20).
“Ogni fedele ha al proprio fianco un Angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita” (S. Basilio di Cesarea, da “Adversus Eunomium”).
“Ogni realtà visibile di questo mondo ha una potenza angelica a sé preposta” (Agostino, da “83 questioni diverse”, 79,1).
“Ogni fedele, anche se minimo nella Chiesa, si dice sia assistito da un Angelo di cui Cristo attesta che contempla continuamente il volto del Padre” (Origene, da “De Princ.”, II,10,7).
“Guardate di non disprezzare uno di questi piccoli, perché vi dico: i loro Angeli nei Cieli contemplano incessantemente il volto del Padre vostro che è nei cieli” (Mt. 18,10).
“Tutti i fedeli sono assistiti dall’aiuto di questi divini messaggeri secondo quanto è scritto: l’Angelo del Signore sta’ vicino a coloro che lo temono” (Ilario, da “Tract. super Ps.”, 124).
“Ciascun uomo ha un Angelo particolare che gli è stato dato nel Battesimo, e a lui l’uomo è stato così raccomandato che quest’Angelo gli è incessantemente accanto, mai l’abbandona. E lo guarda, sveglio od addormentato, in tutte le sue vie ed opere, siano buone o cattive” (Giovanni Tauler - mistico domenicano tedesco del XIV sec. - da “Opere”).
“Un argomento che mostra l’eccellenza dell’uomo è certamente il fatto che egli ha un Angelo per Custode... Così fin dal primo istante che l’uomo compare al mondo, egli l’assiste notte e giorno. Lo accompagna nel viaggio lungo le strade; lo difende dai pericoli sia dell’anima che del corpo, l’avvisa di ciò che è bene perché lo segua...” (S. Giovanni Bosco, dall’introduzione a “Il devoto dell’Angelo Custode”).
“La liturgia e la tradizione di pietà conoscono anche Angeli Custodi; esse hanno cioé concretizzato l’unione esistente tra gli uomini e gli Angeli nell’unica Storia di Salvezza, ponendo in relazione determinati Angeli con determinati uomini” (Karl Rahner, teologo).
“... l’Angelo Custode, unico e personale per ogni uomo, porta il pensiero di Dio su quell’uomo, l’immagine della Sua santità proiettata, ed è così imparentato intimamente con colui che gli è affidato...” (Pavel Evdokimov - teologo russo - da “La santità nella tradizione della Chiesa Ortodossa”).
“A mio parere per ogni Angelo in cielo esiste un Angelo Custode sulla terra, un essere i cui doveri non sono solo lodare Dio nella sfera celeste, ma anche il prendersi effettivamente cura degli esseri umani e di altre forme di vita presenti quaggiù. Un Angelo Custode viene assegnato a ciascuno di noi al momento del concepimento e veglia su di noi durante tutto il nostro sviluppo nel grembo, al momento del parto e per il resto della vita su questo pianeta, fino a quando non ci guiderà oltre i confini del mondo, nella gloria del Paradiso” (Eileen Elias Freeman, angelologa).
A proposito delle mani invisibili dell’Angelo Custode, che proteggono l’uomo, anche quando non se ne avvede, da numerosissimi pericoli sia fisici che morali, Bernardo di Clairvaux (1091-1153) spiega che intende riferirsi al “duplice effetto dell’azione di soccorso, teso da un lato a ricordarci che la tribolazione non durerà per sempre e dall’altro l’eternità della ricompensa” (Serm. 12,10). In tal modo l’aiuto angelico serve a superare e trasformare i momenti di sofferenza in eventi di grazia. Queste medesime mani, al termine della vita, solleveranno l’anima umana verso il cielo.
“Ritengo che siamo attorniati dagli Angeli, latori della bellezza. Vi è un Angelo per ogni nazione, per ogni provincia, per ogni uomo: l’Angelo Custode” (†Etienne Souriau, docente di estetica alla Sorbona).
“Credo agli Angeli, alla loro autentica esistenza. Talvolta ho creduto di indovinare, al di sopra o piuttosto accanto a me, un Essere impalpabile e segreto, che scarta l’ostacolo, che mi ispira, mi protegge e mi guida. Che talora, un dito sulle labbra, mi porta un messaggio con il quale bisogna consentire...” (Jean Guitton, teologo).
“Il mio Angelo Custode in questa eterna schiera di amanti e di contemplanti. E questa luce eterna e questo canto eterno si riverbera su di noi, se siamo bambini: Angeli enim eorum semper vident... Restare sempre sotto questo riverbero di luce verginale!” (Giorgio La Pira, in “Appunti personali”).
“Io credo e so per esperienza che tutti abbiamo un Angelo Custode. È un miracolo stupendo. Abbiamo questo splendido rappresentante di Dio che ci accompagna nella vita, sia nei momenti belli sia in quelli più difficili. Il suo compito è davvero speciale, visto che esso opera esclusivamente in virtù d’amore. La sua responsabilità è quella di conservare costantemente l’anima dell’individuo allineata con Dio. Ecco quindi che, a prescindere da quanto un individuo possa smarrirsi nei periodi di oscurità, da quanto disperato possa essere o da quanto il suo cuore si sia indurito, l’Angelo è sempre presente ed attende fedele il momento in cui questa persona cercherà una maggiore unione con Dio. In ogni caso il compito principale di un Angelo Custode è quello di rimanere fedele all’anima, per conto di Dio. L’altra cosa da ricordare è che non può esserci alcuna nascita senza l’interazione dell’Angelo Custode e lo stesso vale per la morte... L’Angelo Custode conserva e protegge il nostro destino. Il destino è una specie di abbozzo che noi possiamo percepire in accordo con il nostro libero arbitrio.” (K. Martin-Kuri, artista e angelologa).
“Immagino il mio Angelo Custode investito, immerso nella luce... Gli Angeli non hanno un involucro corporeo, ma sono occhi che vedono, orecchie che sentono, mani che toccano, cuori che amano. Io non vedo lui, ma è lui che vede me, e tanto mi basta. La conoscenza perfetta dell’avvenire e dell’intimo del cuore umano è prerogativa di Dio solo; l’Angelo conosce l’avvenire perché esso gli è rivelato per intuizione immediata dallo Spirito di Dio...” (†Padre Eugenio Ferrarotti, Genova, esorcista).
“Mi sono seduta per guardare la luce che si diffondeva... ad un certo punto ho visto qualcuno dentro la luce: c’era una donna bellissima che faceva parte della luce, anzi irradiava luce... Sembrava di cristallo puro ed inondava tutto di luce; persino il suo vestito sembrava di luce, era bianco, lungo, con delle grandi maniche. Aveva una cintura dorata in vita e i piedi erano nudi, lo notavo perché non toccavano terra... Non ho mai visto una donna così e il suo viso era pieno d’amore... La sua voce era dolce e gentile, ma... risuonava nella mia testa. Era più facile parlare così che con le parole. In quel momento ho pensato che stavamo scambiandoci i pensieri. Le ho chiesto chi era e lei mi ha risposto che era la mia Custode...” (Ann, 9 anni; testimonianza di visione pre-morte citata nel libro di P. Jovanovic).
“L’Angelo Custode allontana da voi i mali del corpo e dell’anima; lotta contro i vostri nemici, vi incita a fare del bene; porta a Dio le vostre preghiere e incide sul libro della vita le vostre opere buone; prega per voi, vi segue fino alla morte e vi porterà in seno a Dio, se vivrete nella giustizia durante il vostro passaggio sulla terra...” (Maria Lataste, religiosa francese, visionaria, morta in odore di santità nel 1847).
“Non appena percepii la presenza del mio Angelo Custode, avvenne un tale cambiamento nel mio spirito che si può dire vivessi in me stessa ed allo stesso tempo fuori dal mio corpo. Infuse una grande nobiltà nelle mie percezioni, il mio cuore si riempì di una dolce sensazione di conforto e con una minuziosa operazione, fortificò tutto il mio spirito. Lasciò in me una tale impronta, una gratitudine così umile e dolce che non conoscevo più la debolezza delle creature...” (Maria Angela Astorch, cappuccina catalana, 1592-1662).
“Gli Angeli preposti dal Padre Celeste, sorgenti di ogni consolazione, a vigile soccorso degli esseri umani, sono motivo di fede che nessun dubbio deve offuscare... Quanto è consigliabile dunque l’assiduo uso della preghiera all’Angelo Custode, come fu adottata nel secolo XVII e tratta dal famoso epifonema invocativo nel lungo poema di un monaco inglese del secolo XI:
(Mons. Giuseppe Del Ton, angelologo).
Quando mia madre mi fece il cuore vi mise dentro il pensiero di Dio. Io lo portai e lo nutrii come un lume e i primi anni della mia fanciullezza l’Angelo custode era con me.
Egli mi dormiva così vicino che lo sentivo respirare e vedevo nel buio sulle sue ali i bagliori d’infinito che nel volo dal cielo alla terra, gli restavano tra piuma e piuma. Se piangevo egli beveva le mie lagrime e mi diceva: – Te le ridarò quando sarai uomo e cercherai le lagrime dell’innocenza.
Nel mio giardino grande come il mondo, l’Angelo era in tutte le ombre e in tutte le luci. Poteva passare tra i rosai senza pungersi; guardare il sole senza restarne abbacinato; scendere tra i pesci rossi della pescheria e camminare per lungo tempo – anche un intero giorno – sulle alghe del fondo; rincorrere nel cielo un’allodola e strapparle il canto dal becco. Le sue ali aperte parevano i battenti della porta del cielo. La sua voce era dolce e terribile; l’udiva un albero e fioriva... (Renzo Pezzani, “L’angelo perduto”, in Credere)
Egli mi dormiva così vicino che lo sentivo respirare e vedevo nel buio sulle sue ali i bagliori d’infinito che nel volo dal cielo alla terra, gli restavano tra piuma e piuma. Se piangevo egli beveva le mie lagrime e mi diceva: – Te le ridarò quando sarai uomo e cercherai le lagrime dell’innocenza.
Nel mio giardino grande come il mondo, l’Angelo era in tutte le ombre e in tutte le luci. Poteva passare tra i rosai senza pungersi; guardare il sole senza restarne abbacinato; scendere tra i pesci rossi della pescheria e camminare per lungo tempo – anche un intero giorno – sulle alghe del fondo; rincorrere nel cielo un’allodola e strapparle il canto dal becco. Le sue ali aperte parevano i battenti della porta del cielo. La sua voce era dolce e terribile; l’udiva un albero e fioriva... (Renzo Pezzani, “L’angelo perduto”, in Credere)
E poiché mille altri contributi si potrebbero citare, concludo riportando una bellissima poesia di Christian Morgenstern, che lascia la parola proprio all’Angelo Custode: