La raccolta delle domande e delle relative risposte che Marcel Proust appena quattordicenne diede alla giovane amica Antoinette Faure, fu pubblicata per la prima volta nel 1924. Di copie compilate per mano di Proust, ne è stata trovata più d’una, e sono quasi istantanee di momenti diversi della sua vita, di differenti fasi del suo carattere – del resto, cosa c’è di più proustiano della consapevolezza che i nostri io continuamente cambiano, muoiono e rinascono in nuove forme?
Si tratta di un questionario sui gusti e sulle ispirazioni; sulla percezione di sé e degli altri, che rivolgo a me stessa:
Il tratto principale del mio carattere
L'inquietudine che suscita domande. La capacità di stupirmi ancora, di entusiasmarmi. Insomma una miscela di passione e spiritualità, caratteristica di noi 'sagittari', che abbiamo le zampe ben aderenti alla terra, ma puntiamo l'arco e lo sguardo al cielo. Detestando la mediocrità e la quotidianità costruita sulle abitudini, mi sento sempre pronta a intraprendere un viaggio, inteso anche come l’accostarsi a nuove discipline, spunto per sviluppare il potenziale di ognuno di noi. «L’uomo abita cinque mondi: il presente, il passato, il futuro, il favoloso e l'eterno. Vive male se ne perde qualcuno, è folle se vive in uno solo»: mi ritrovo a casa in questa riflessione di Marcello Veneziani.
La cosa che più mi piace di me stessa…
L'affidabilità e la tenacia. Il piacere di studiare e di imparare dai Maestri. La consapevolezza dei miei limiti. 'Cacoethes scribendi': il desiderio irrefrenabile di scrivere.
… e quella che meno mi piace
La tolleranza e la pazienza a volte esagerate, che mi portano a giustificare troppo spesso tutto e tutti, oltre che a farmi oscurare o fraintendere. E poi tutte le volte in cui ‘non ho saputo stare’, il che equivale a dire: che ho commesso un peccato.
Quello che mi fa piacere una persona…
L’intelligenza che seduce e la voglia di non smettere mai di rimettersi in gioco, accettando le sfide della vita; la classe e l’eleganza dei modi; la poliedricità di interessi e il gusto del viaggio. La forza d’animo.
Quello che ci vuole per diventarmi amico…
La sincerità e la disponibilità anche solo verbale ad accogliermi. Mi ritrovo in questa citazione di un anonimo cinese: Non camminare davanti a me, potrei non seguirti; non camminare dietro di me; non saprei dove condurti; cammina al mio fianco e saremo sempre amici.
… e per diventarmi nemico
Il tradimento, che per me è sempre prima di tutto intellettuale, perché significa che la stima non c’è più.
La volta che sono stata più felice…
Quando ho tenuto per la prima volta tra le braccia mia figlia e tutti i giorni che ho il privilegio di trascorrere con lei, nella quotidianità e nei nostri viaggi. Mi dà gioja anche quando percepisco di essere accettata e amata per quello che in realtà sono: il frutto della mia storia.
… e più triste
Quando sono mancati i miei genitori e tutte le volte in cui mi sono sentita impotente – non solo davanti all’annuncio di una malattia – nonostante i miei sforzi e il mio coinvolgimento.
Cosa sognavo di fare da grande
La psicanalista o l’egittologa.
L'errore che non rifarei
Non combattere strenuamente contro tutto e contro tutti per realizzare le mie ambizioni e per far valere i miei diritti.
La paura maggiore
Quella di non essere accanto a chi amo, in un momento cruciale della sua vita, e quella di deludere le sue aspettative.
La fobia
Detesto tutti gli ofidi e gli animali i cui movimenti me li ricordano.
La persona che ammiro di più
I Santi di tutte le religioni, anche quando non ancora ufficialmente proclamati, pur avendo vissuto sapendosi sacrificare in vista di elevati valori, oppure dedicando il proprio ingegno agli altri.
La persona che ringrazio Dio di non essere
Un malato psichiatrico o un criminale.
Luoghi dove mi piace sostare
Il mare e il deserto. Ovunque sotto il cielo stellato. I luoghi di culto, di qualunque essi religione siano. I Teatri e i Musei.
Dove vorrei vivere
Se dovessi lasciare Santa Margherita Ligure, dove abito, penso che opterei comunque – nonostante i natali longobardi – per un luogo di mare o vicino al deserto; apprezzo molto comunque anche le grandi metropoli del mondo.
Il colore preferito
Il bianco, che è tutti i colori insieme, ma anche il verde (che associo alla speranza) e il suo sconfinare nel turchese.
Il fiore prediletto
L’orchidea, in tutte le sue multiformi varianti, e il loto, per la sua capacità di sbocciare in tutta la sua bellezza dal fango, simboleggiando la rinascita in un mondo contaminato dalle impurità.
L’animale preferito
Il cane, il cavallo, il cammello, la manta (e il drago).
La bevanda più amata
L’acqua minerale Perrier, tutte le miscele di tè, il caffè al cardamomo e lo champagne.
Il piatto più ambito
Ostriche crude, crostacei e coquillage; il pane; la frutta e la verdura, da cui sono dipendente...
L’hobby per eccellenza
Scrivere, leggere, fotografare, suonare il pianoforte, giocare.
Lo sport praticato
Per molti anni l'equitazione; le attività sopra, dentro e sotto l’acqua; ginnastica artistica dai 4 ai 24 anni; il nuoto; lo yoga (ma non è uno sport!). Il rammarico è per la scherma, che avrei tanto desiderato conoscere, e per non aver mai provato un lancio con il paracadute o un volo in aliante.
L’oggetto che mi è più caro
Il mio pianoforte Offberg e tutti i libri che mi hanno ‘scelta’, facendosi acquistare nella mia vita.
Il regalo più prezioso che ho ricevuto
Una raffinata stilografica Montblanc da collezione, dedicata al direttore d’orchestra Herbert Von Karajan; una limited edition de 'Il libro rosso' di Carl Jung; un anello a forma di cupola della basilica di Sant'Ambrogio a Milano (sono nata il 7 dicembre, ricorrenza della sua elezione a vescovo di quella città nel 374) tutti regali di mia figlia.
Gli autori letterari preferiti
Quelli spesso sconosciuti dei testi 'fondativi' che ci hanno lasciato in eredità faville, formule magiche, canti che coagulano le genti. Difficilissimo scegliere tra i classici di lingua greca, latina e araba; Dante, Shakespeare, Nietzsche, d’Annunzio, Pirandello, Hesse, Wilde; Freud, Jung, Bion, Laing. Lettrice vorace, onnivora e bulimica, insomma, anche di autori più contemportanei, con appetiti che mi hanno portata a divorare intere produzioni (Vittorio G. Rossi, Jorge Luis Borges, Marguerite Duras, Roland Barthes, Roberto Calasso, Javier Marías, Marcello Veneziani, Peter Cameron, Yasmina Reza e una miriade di altri. Mi scuso con quelli che non cito). Amicizie letterarie preziose, costruite negli anni, che perlopiù accompagnano le mie notti, incidendo sui sogni.
Il poeta del cuore
Impossibile fare una graduatoria: Ibn Hamdis, Neruda, Hikmet, Salinas, Eluard, Gibran, Tagore, Ritsos…
I pittori più amati
Botticelli, i Preraffaelliti, gli Orientalisti, Klimt, Mucha, Boldini, Magritte, Rothko, Vettriano e… mia figlia Verde (www.viridarium.it).
I compositori più ascoltati
J.S. Bach, i clavicembalisti, Vivaldi, Chopin, Debussy, Rodrigo, Wagner, Stravinskij, Khachaturian, Delibes, Catalani, Mascagni, Puccini… La loro musica insegna ad ascoltare, a perdonare chi eri, ad accettare chi sei, a immaginare chi sarai. A riconoscere il tempo di lasciarsi andare, di lasciare andare e di andare.
Il genere musicale prediletto
Musica classica, anche arabo-andalusa; musica etnica in tutte le sue declinazioni; musica da balletto; le melodie da tango e quelle da meditazione; le colonne sonore dei film.
I cantanti più apprezzati
Placido Domingo e Maria Callas, Frank Sinatra, Barbra Streisand, Nina Simone, Franco Battiato, i Pink Floyd, i Queen, Dulce Pontes, Avion Travel, Mario Biondi, Barry White, Lisa Gerrard, Max Raabe, Loreena McKennitt, Buddha-bar...
Il film cult
Non ne saprei citare uno, ma ‘Il vento e il leone’, ‘Il principe delle maree’, ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’, 'Spy Game', 'Il pescatore di sogni', 'Le crociate', 'Excalibur', 'Il danno', 'Medea' sono tra i primi a venirmi in mente… Adoro legal thriller, spy-stories e kolossal in generale, ma anche le vecchie commedie americane e i cartoni animati Disney e Pixar. Mi lascio sedurre dai film d'essai. Imperdibili per me tutte le pellicole che trattano della Scrittura o della parola: 'Scoprendo Forrester', 'The words', 'L'uomo nell'ombra', 'In a world... Ascolta la mia voce'...
Gli attori prediletti
Tino Carraro, Giorgio Albertazzi, Giulia Lazzarini, Valentina Cortese, Mariangela Melato, Vittorio Gassman, Gigi Proietti, Maddalena Crippa, Elisabetta Pozzi... tra gli attori di prosa italiani; per il cinema: Cary Grant, Gregory Peck, Rita Hayworth, Katharine Hepburn, Omar Sharif, Richard Burton, Peter O'Toole, Michael Caine, Marlon Brando, Jack Nicholson, Al Pacino, Anne Bancroft, Dustin Hoffman, Diane Keaton, Sean Connery, Anthony Hopkins, Maggie Smith, Mel Gibson, Yun Fat Chow, Emma Thompson, Jeremy Irons, Ralph Fiennes, Andy Garcia, Kristin Scott Thomas, Colin Firth, Damian Lewis, Ewan McGregor, Christian Bale, Kenneth Branagh, Lambert Wilson, Oscar Isaac, Tom Hiddleston, Rebecca Ferguson, Timothée Chalamet etc. Come si evince dai citati, le mie preferenze vanno alla Scuola di recitazione britannica.
La fiaba per eccellenza
‘Cenerentola’, a partire dalla versione risalente all’antico Egitto, e 'Alf laila wa laila' (‘Le mille e una notte’).
I miei eroi della finzione…
Quelli del ciclo arturiano, Sindbad il marinaio, Shèherazade, Bradamante, Batman e... James Bond!
… e gli eroi nella vita reale
Tutti coloro che offrono silenziosamente il loro tempo e le loro competenze per aiutare gli altri (non solo nei Paesi di guerra, ma anche nel quotidiano e nella Ricerca) e diffondere la Cultura.
I personaggi storici più ammirati
In primis, Gesù di Nazareth, Maestro dei Maestri, che riesce a parlare al cuore e a ‘provocare’ la ragione, a seguire: Gilgamesh (semi-mitologico re di Uruk in Mesopotamia, colui che tutto intravide, l’eroe a cui i misteri furono manifesti); Hatcepsut (il faraone-donna dell'antico Egitto) e la Regina di Saba, per la determinazione e l’intelligenza seduttiva; Amenophi IV, per la sua intuizione monoteista in un'era in cui dominava il politeismo; i “mistici” di ogni religione, per la passione nell'affidarsi alla fede; re David, per il suo rialzarsi dal peccato; Ipazia di Alessandria (filosofa, matematica e astronoma) e Elena Lucrezia Cornaro (la prima donna ufficialmente laureata) per il loro desiderio insopprimibile di studiare; Federico II Hohenstaufen di Svevia, lo stupor mundi; Harun ar-Rashid, il califfo de 'Le mille e una notte', per essersi saputo prendere del tempo anche per sé oltre a quello per regnare; ibn Battutah (l’altro Marco Polo medioevale), tutti gli esploratori di terra, acqua e cielo, per la loro tenacia di inseguire il sogno…
Il mio motto
Ritengo molto condivisibile il 'Panta rei' attribuito a Eraclito: tutto scorre e niente rimane immobile. Mi appartiene anche il suo frammento che afferma: 'Se non si spera, non si troverà l’insperato'.
Che cosa detesto di più
L’arroganza, la prevaricazione, la violenza in tutte le sue declinazioni; l’ignoranza che si autocompiace, l’incompetenza, la superficialità, l'ostentazione, la malafede e il turpiloquio.
Il dono di natura che vorrei avere
Un talento artistico, in particolare musicale ('suono il pianoforte' è un eufemismo...)
Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza
In genere quelle legate all’inesperienza.
Il capriccio che non mi sono mai tolta
Da giovane, una vacanza da sola o con un’amica.
Chi vorrei che fosse il mio angelo custode
Va benissimo quello che ho, la cui pazienza per starmi vicino non può che essere infinita! Inoltre, mia figlia Verde lo 'affianca' nel quotidiano.
Come vorrei morire
Serena, con la coscienza leggera e senza un dolore fisico violento. Magari nel sonno, come la mia nonna Regina...