Il principio di Lifelong Learning (Kearnes, 1999) prevede per l’adulto una formazione costante a intervalli regolari lungo l’intero arco della vita, secondo uno sviluppo diacronico che consente al discente di occuparsi della propria formazione per un tempo che abbraccia un notevole numero di anni. Questo presuppone la centralità del soggetto con i suoi problemi, bisogni cognitivi e motivazioni e opera affinché ciascun discente sia stimolato ad acquisire tutte le competenze e i saperi possibili che lo supportino durante tutta la vita, lavorativa e non.
È parimenti diffuso anche il concetto di Lifewide Learning (Faris, 2002), ossia un tipo di formazione che comprende tutti gli aspetti della vita e in cui tutto diventa occasione d’apprendimento, secondo uno sviluppo di tipo sincronico che moltiplica le situazioni di acquisizione di nuovi contenuti e consente all’adulto di occuparsi di più aree formative contemporaneamente.
Lo sviluppo, che sappiamo ormai svolgersi durante l’intero arco della vita*, è un percorso intermittente, spesso accidentato e per realizzarsi necessita di sfide: è evidente che per affrontarle ognuno di noi debba avvalersi del suo capitale umano e culturale, unico e specifico. La filosofa andalusa Maria Zambrano sintetizza nel termine 'vivençia' l’esperienza della vita in cerca di una più profonda consapevolezza del mondo esteriore che abitiamo e del mondo interiore che ci abita. La trasformazione di sé, cui tende un cammino di formazione, secondo me si avvia appena oltre il confine della riflessione, nel gioco di parola che dischiude l’implicito con l’interpretazione, e si radica ancora oltre in quello di figura che disvela il simbolo con l’immaginazione, per insediarsi in quello di invenzione che si dà con la narrazione. Può pertanto continuare e ricominciare: da una nuova sfida (risolverla diventa un processo dialettico), da una nuova storia, un nuovo evento.
In tutto questo faccio rientrare il concetto del professor Nuccio Ordine, autore del saggio-manifesto 'L’utilità dell’inutile' sul valore necessario dei Saperi considerati ‘inutili’, nel senso che immediatamente ed esplicitamente non appaiono riportabili al profitto. Suggerisco spesso di leggere questo suo libro, uscito dopo quello di Martha Nussbaum sull’importanza delle scienze umane e del loro essere fondamentali per le democrazie. Ecco, io ho fatto miei i contenuti di questi testi che mostrano come l’ossessione del possesso e il culto dell’Utilità finiscano per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le università, l’Arte e la creatività, ma anche valori fondamentali come la dignitas, l’amore e la verità. Nel mio piccolo, mi sforzo con passione di diffondere l’idea di questa impalpabile ‘utilità’ che migliora l’Uomo. Stare accanto a discipline intessute di memorie, di biografie, di valori etico-morali, di riflessioni spirituali, di poesia e sentimento estetico mi pare che possa favorire e sostenere il processo di metamorfosi dello spirito, fondamentale per ogni crescita. Mi piace insomma non tanto una ‘scuola di saperi’, ma una ‘scuola di pensieri’, in cui – come afferma Gian Piero Quaglino** – fare ‘dell’apprendere, non un esercizio si severa ragione e rigorosa logica, ma piuttosto di erratica e nomade ricerca, di imprevista e inattesa sorpresa’.
* Apprezzo molto anche gli argomenti della 'Life-Span Developmental Psychology' (Baltes e Reese). Mi piace pensare allo ‘sviluppo’ (insieme delle modificazioni relativamente persistenti nel tempo che si producono nei processi di pensiero e nel comportamento manifesto) come un processo che:
- dura tutto l’arco della vita (l’espressione “arco di vita” indica che l’interesse degli studiosi – Baltes, Reese, 1986 – si concentra su tutto il vissuto della persona e non solo su una parte di esso, basandosi sul presupposto scientifico che lo sviluppo cognitivo umano avvenga per tutta la vita e che dipenda anche da interazioni tra condizioni socio-culturali, socio-ambientali, situazione storico-geografica, e predisposizioni personali – Gardner, 1983. Il termine "arco" suggerisce che la formazione dell’adulto non precede con modalità regolare e lineare, ma include momenti evolutivi ascendenti e momenti involutivi discendenti)
- è multidirezionale e multidimensionale
- è caratterizzato dalla plasticità intraindividuale
- è orientato da influenze plurime (scalate per età, storiche, non normative)
- implica un equilibrio dinamico tra guadagni e perdite
- prevede la destinazione di risorse a funzioni evolutive distinte: crescita, mantenimento, regolazione delle perdite
- mette in gioco capacità adattive basate su Selezione, Ottimizzazione, Compensazione
- è un campo di studi multidisciplinare.
**Gian Piero Quaglino (www.vivenzia.it) è autore del manifesto della terza formazione (quella non più guidata dalle mutevoli esigenze organizzative provenienti dal mondo esteriore, ma orientata prima di tutto da ciò che proviene dal mondo interiore delle persone) come autentico cammino di apprendimento per coltivare se stessi, attraverso un esercizio appassionato di riflessione e interpretazione, di immaginazione e narrazione. Eccone i punti salienti, esposti nel suo libro 'La scuola della vita'
La terza formazione è per tutti coloro che...
... cercano non la scuola dei saperi, ma quella dei pensieri: non il luogo di ciò che è bene sapere, ma piuttosto quello di ciò che è bello pensare.
... fanno, dell’apprendere, non un esercizio si severa ragione e rigorosa logica, ma piuttosto di erratica e nomade ricerca, di imprevista e inattesa sorpresa.
... hanno poco interesse verso ciò che si deve apprendere, e molto verso ciò che si può e si vuole apprendere: che non ‘eseguono’ l’apprendere, ma piuttosto lo inseguono.
... conoscono bene la differenza tra l’apprendere e il comprendere e che, per questo, non sono mai disposti a barattare l’emozione che può suscitare l’apprendere con il sentimento che solo il comprendere in serena inquietudine sa resuscitare.
... cercano non la conoscenza che preme al mondo esteriore, ma quella che preme dal mondo interiore: non il luogo delle risposte che servono, ma piuttosto quello delle domande che valgono.
... fanno del loro apprendimento non il progetto che dà forza alla forma della vita del mondo esteriore, ma il cammino che dà forma alla forza della vita del mondo interiore.
... abitano il conoscere, l’apprendere e il comprendere come quella terra di mezzo tra le certezze altrui e le nostre incertezze: come quel paesaggio di confine tra ciò che è colto nel sapere degli altri e ciò che è incolto nel sapere di noi.
... vedono nell’apprendere e nel cambiare un nodo indissolubile, un’unità inseparabile e per questo si formano, prima che non ad apprendere per il cambiamento, ad apprendere dal e nel cambiamento.
Ho fatto miei questi spunti, essendo sinceramente convinta che per con-vivere con le “cose” di questo mondo occorra contrastare la deriva, rifuggire l’ovvio e il consueto, tracciare nuove rotte per poi procedere con fiducia e coraggio.
Forse anche per questo ho sentito l’esigenza, a quarantasei anni, di ritornare 'a lezione', scegliendo Scienze della Formazione, Facoltà in sintonia con i miei gusti, nel tentativo di colmare il vuoto lasciato dall’aver dovuto sospendere, a oltre metà percorso, gli studi di Medicina e Chirurgia (da sempre affascinata dalla “testa” delle persone… e non solo dal meccanismo dei loro neuroni, avrei voluto diventare psichiatra o psicanalista) per le strane alchimie non sempre prevedibili della vita. Il 'long life learning' sostiene ogni mia attività, dato che appartengo alla schiera di persone che non si accontentano né di esistere né di vivere, ma si interrogano sul cosa significhi. Per fare questo non si può che continuare a formarsi, il che suscita domande che a loro volta stimolano ulteriori approfondimenti. È questo che mi entusiasma.
formazione in progress:
[2023-oggi]_Mater eccleasiae_Scuola di Formazione Teologica, diocesi di Chiavari, per comprendere e indagare le sfide del presente, alla luce del passato e in prospettiva futura attraverso le parole della Tradizione e la voce di professionisti del nostro tempo appartenenti a diverse culture.
[2024-oggi]_Accademia di Biblioterapia, Centro Studi Ipermedia_consulenti per la comunicazione, Roma, per studiare la mente in rapporto alla lettura, le fasi di apprendimento della lettura,
il rapporto tra oralità e scrittura, l'individuazione della personalità e della identità di lettore, il rapporto tra libro e cura.
[2024-oggi]_Accademia di Biblioterapia, Centro Studi Ipermedia_consulenti per la comunicazione, Roma, per studiare la mente in rapporto alla lettura, le fasi di apprendimento della lettura,
il rapporto tra oralità e scrittura, l'individuazione della personalità e della identità di lettore, il rapporto tra libro e cura.
teaching experience:
[2011]_Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Genova
La costruzione sociale dei pellegrinaggi nelle religioni, Sociologia delle mobilità umane
[2005]_Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Genova
corso di formazione per giovani selezionati per il Servizio Civile in AISM
[2001]_IAL Liguria - Provincia di Genova
corso di formazione: Elementi di grafica pubblicitaria
[1978]_scuola elementare e media primaria, Legnano (MI)
supplenze e corso di educazione musicale
La costruzione sociale dei pellegrinaggi nelle religioni, Sociologia delle mobilità umane
[2005]_Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Genova
corso di formazione per giovani selezionati per il Servizio Civile in AISM
[2001]_IAL Liguria - Provincia di Genova
corso di formazione: Elementi di grafica pubblicitaria
[1978]_scuola elementare e media primaria, Legnano (MI)
supplenze e corso di educazione musicale