Una delle principali porte di accesso a Dio è il risveglio dall’indifferenza.
Sha’rani
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Sperare è correre il rischio di rimanere delusi. Risolvetevi quindi a rischiare di rimanere delusi.
Thomas Merton
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Lo stolto quando si sveglia al mattino pensa che cosa farà: l’intelligente pensa che cosa farà Iddio di lui.
Ibn’ata’Allah
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Fra Dio e l’anima ci deve essere l’amore
fra Dio e te deve esserci sempre l’amore,
fra le cose terrene e te devono esserci paura e timore,
fra i peccati e te devono esserci odio e lotta,
fra il cielo e te deve esserci sempre la speranza.
Matilde di Magdeburgo
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Se Iddio, pur persistendo tu nell’invocarlo, ritarda a concederti i suoi doni, non ti scoraggiare. Egli ti ha garantito l’esaudimento: ma in ciò che Egli avrà scelto per te, non in ciò che tu avrai scelto per te stesso; e nel tempo voluto da Lui, non nel tempo che vuoi tu.
Ibn’ata’Allah
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Nessuna virtù è virtù senza l’amore. Se voglio che Dio mi perdoni, quella misericordia che voglio per me, la devo donare al mio prossimo.
S. Caterina da Siena
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Sbocciò in tutta la sua luminosa bellezza il loto divino quando il sole di purezza s’alzò al di sopra dell’infinito. Alla luce di quell’Aurora, le tenebre si ritrassero dal mio cuore, ed esso divenne un giardino, dove la musica divina continua a spandersi dolcissima.
Kabir Das
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Il coraggio di molto o di poco soffrire è in proporzione dell’amore.
S. Teresa d’Avila
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Dio desidera da te piuttosto il più piccolo grado di purezza di coscienza che tutte le opere che tu potrai compiere.
Non è volontà di Dio che l’anima si turbi di qualche cosa e che soffra tormenti: se essa nei casi avversi del mondo soffre, ciò accade per la debolezza della sua virtù, poiché l’anima del perfetto si rallegra in ciò in cui si affligge quella di un imperfetto.
Nella sera sarai esaminato sull’amore.
Impara ad amare Dio come Egli vuole essere amato e lascia il tuo modo di fare e di vedere.
S. Giovanni della Croce
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Puoi spogliarti di tutto, non puoi spogliarti dell’amore.
Divo Barsotti
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Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene. 
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde. 
Khalil Gibran
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Ansimando, ascolto, chiuso,
la visione dell’uno
e getto via tutto, all’istante,
sorretto da mano onnipotente.
La sapienza degli studiosi
riassumo in un verbo,
i mondi si rivelano
in un solo sguardo.
Le mille voci
di chi prega in ogni lingua
ascolto nel rapace
nitore di un lampo.
Davanti a me
ciò che è stato
insopportabile, passa
in un batter d’occhio.
Inspiro il sapore dei giardini
i dolci profumi che si annodano
alle gonne, sparsi
dai quattro venti.
Gli orizzonti lontani sono
riassunti in un pensiero;
attraverso i sette cieli
con un singolo salto.
Ibn al-Farid
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Sappi che il mondo intero è uno specchio.
Ogni atomo nasconde cento soli ardenti.
Si fende il cuore per una sola goccia d’acqua:
da lì sgorgano cento oceani purissimi.
In un grano di polvere puoi
scoprire mille Adami che nascono.
In un seme di miglio si cela un universo.
Il tutto è riassunto nell’ora:
da ogni punto del cerchio si ricavano
migliaia di forme.
Mahmud Shabestari
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Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare
e la saggezza di distinguere tra le une e le altre.


Di mistica mi piace scrivere, perché da sempre subisco il fascino di quei “poeti” illuminati nello spirito, capaci di parlare producendo silenzio nel rumore delle parole (Michel de Certeau).
Ferdinando Castelli, illustre gesuita autore di un articolo dedicato appunto a questo argomento (1), scrive che il termine mistica ha varie accezioni:
- cristiana = “esperienza passiva di Dio prodotta da una mozione dello Spirito Santo, dunque soprannaturale e gratuita, che immette l’anima nel ‘mistero’ rivelato da Cristo”(2);
- non cristiana = “esperienza di Dio o di un Assoluto, generalmente raggiunto mediante tecniche e sforzi ascetici” (3);
- inerente al mistero = “intuizione che al di là del mondo visibile esiste un altro mondo, invisibile ma non meno reale, che è la nostra vera patria”. L’etimo di mistico riporta infatti al greco ‘appartenente ai misteri’: ecco il “segreto” toccato dall’alito dell’iniziazione religiosa, ecco l’idea che la mistica debba essere riservata a pochi che aspirano a Dio per strade solitarie... Da qui l’‘anacoresi’, ossia il ritirarsi in solitudine per condurre una vita di contemplazione.
Nel mistico dunque si manifesta con carattere dominante quella celeste scintilla che resta al di là della soglia della coscienza nella maggior parte degli uomini: questa capacità trascendentale allora gli condiziona tutte le forze vitali, l’amore e la volontà soprattutto, sollevandolo, attraverso la contemplazione e l’estasi, con un nuovo piano di coscienza in cui si celebra quella inseparabile unione tra l’anima ed il divino di cui parla il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Si avvera insomma un’unione mistica che ovviamente comporta la scomparsa dell’Io umano.
Allora il mistico conosce una beatitudine fatta non di vuoto di coscienza, ma bensì di un’infinita pienezza: e questo stato lo afferra e lo plasma, tanto che per lui il tempo e l’esistenza terrena non hanno più significato. L’estasi mistica diviene così l’esperienza dell’estraniarsi da sé, per cui i moti interni dell’anima acquistano sempre più il predominio sul sentire  pensare  e volere normale.
Il mistico percepisce e sperimenta la realtà di un ‘altro’ mondo ed è perciò un uomo subissato dal mistero: questo spiega quel malessere caratteristico che lo coglie dopo determinate illuminazioni.
Naturalmente l’importanza del misticismo per la vita religiosa, spirituale e culturale è grandissima, poiché non solo è sempre stato fonte di approfondimento della fede, ma anche di arricchimento del linguaggio con la creazione di nuovi concetti e mezzi d’espressione (4).
Il mistico infatti può anche esser poeta, traducendo in immagini, parole e simboli ciò che del mondo ‘altro’ sperimenta e percepisce. I sapienti, comunque, maneggiano la parola per scandagliare gli enigmi di Dio, non per fare letteratura.
Si pensi – scrive ancora F.Castelli – a Dante, a Hopkins, a Holderlin, a Tagore: La mistica, senza la poesia (che sfocia sempre ‘dall’altra parte’, è sempre conoscitiva), è muta; la poesia, ammantata di mistica, è irradiazione di luce, priva di essa, perde di valore e di bellezza.
Il mistico evoca e dice l’indicibile con una parola che va al cuore, creando quello che nomina. E più raggiunge la sua stessa anima, più percepisce l’impronta divina. Il mistico “sente” Dio e quando riveste con la poesia la sua contemplazione acquista una capacità di parlare di straordinaria bellezza. Le parole dei mistici non sono comunque mai parole-parlate, ma sempre  parole-parlanti: a noi il piacere almeno di leggerle e di stupirci del loro fresco e cristallino splendore che, a tutte le latitudini ed in tutti i tempi, testimonia l’Eterno e l’Infinito.
Ogni esperienza mistica prevede che non vi sia un soggetto che esperisce e un oggetto esperito, ma che il soggetto sia l’esperienza che fa. L’esperienza intuitiva del mistico consiste nell’entrare a contatto con un livello di realtà non più relativo (in cui sussistono molteplicità e diversità) ma assoluto, unitario. (5)

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NOTE
1 = La Civiltà Cattolica, pagg.458/471 – op. cit.
2 = Tra i molti illustri mistici cristiani: S. Francesco, trovatore dell’Amore di Dio, S. Bernardo da Chiaravalle, Maestro Eckhart, rappresentante del misticismo speculativo medioevale tedesco; Enrico Suso, di grande talento lirico, Ildegarda di Bingen, Matilde di Magdeburgo, Margherita Ebner, S. Giovanni della Croce, S. Teresa di Gesù; S. Caterina da Genova e S. Caterina da Siena; S. Francesco di Sales...
3 = Ad esempio Lao-Tze con il suo tentativo di cogliere il Tao; il misticismo indiano (la via dell’amorosa dedizione alla divinità, completamento della via della conoscenza); il misticismo greco (Anassimandro, Plotino, Proclo...); il misticismo islamico o sufismo (al-Hallag; Ibn’ata’Allah...): tra i maestri sufi, tra i mistici arabi e persiani, alcuni sono poeti molto noti: Gialal al-Din Rumi, Hafez, Farid al-Din ’Attar, al-Ghazali, Ibn al-Farid. La poesia di quest'ultimo, che narra, in una lingua a tratti cifrata, il percorso iniziatico, lo scoscendimento nell’ascesi, è ritenuta sacra; il suo stile è fiorito, elaborate le sue immagini. Le sue poesie d’amore sono allegorie dell’unione mistica dell’anima con Dio.
4 = Pur notando che spesso i mistici non furono scrittori di mestiere e talvolta persino quasi analfabeti od illetterati, è da rilevare una generale “trasgressività” nell’uso delle parole, manifestata ad esempio dall’abbondanza di alcune figure retoriche dell’eccesso: il paradosso, per provocare e scuotere il lettore; l’ossimoro  (es. ignoranza sapiente; oscurità luminosa; cieco vedere...), per cancellare i confini logici stabiliti e la tautologia (es. morte mortale; quiete tranquilla; giustizia giusta), neutralizzando la distinzione tra sostantivo ed aggettivo. (Liberamente tratto dalla prefazione di M. Baldini al libro Aforismi mistici - op. cit.).
5 = Bianca Cesari, in Pangea (2021)

BIBLIOGRAFIA
- EnciclopediaItaliana Treccani alla voce “misticismo”
- La Civiltà Cattolica, quaderno n°3467 - 3 dicembre 1994 - Mistica e Letteratura
-  Aforismi mistici, Mondadori, 1994, Milano
- Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria ed.Vaticana, 1992
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